LA VERA REVAC

Un gruppo di amici studenti al Politecnico di Torino, l’entusiasmo e l’ottimismo dei primi anni ‘60, la comune passione per la musica, il teatro e le tecnologie meccaniche ed elettroniche… Questi gli ingredienti che hanno portato alla nascita di Revac e dei suoi prodotti. Gli stessi che hanno lasciato il segno quale testimonianza dei risultati che si possono raggiungere miscelando fervida inventiva, competente laboriosità e coraggio imprenditoriale.


Tutto comincia quando qualcuno decide di acquistare un qualche cosa per sentire la musica meglio che con gli apparecchi comunemente usati allora: radiogrammofoni, registratori Geloso, mangiadischi, fonovaligie… Su alcune riviste tecniche specializzate, in particolare americane, cominciavano a far capolino alcuni termini nuovi come high fidelity, stereo, woofer, magnetic cartridge e altri ancora. Accompagnavano nuovi prodotti che promettevano meraviglie sonore.

Dopo una ricerca su che cosa erano questi prodotti e dove si potevano trovare in Italia si ebbero conferme sulla loro validità. Purtroppo, però, anche dei loro costi, quasi proibitivi.

Qualcuno, con genitori più disponibili, iniziò a comprare presso alcuni allora sconosciuti e rari importatori i primi componenti necessari per comporre un vero impianto Hi-Fi, che spesso poi rivendeva per comprarne altri ritenuti migliori.

Altri, un po’ per necessità e un po’ per passione, decisero di sfruttare le proprie conoscenze teoriche e tecniche che stavano apprendendo. Le loro attitudini di “smanettoni” e la loro voglia di avere le mani in pasta ebbero quindi il sopravvento: si misero a fare progetti, cercare componenti e a costruirsi in casa sia apparecchi per la musica sia dispositivi elettronici di automazione più attinenti ai loro studi. 



!967, alcuni soci fondatori della neonata Revac. Da sinistra a destra: Diego Nutarelli, Renato Fornasieri ed Elio Milanese. Gli inizi sono sempre eroici...


Terminati appunto gli studi universitari, si decise di formare una società di produzione e commercializzazione operante in due settori: quello degli strumenti professionali per la riproduzione del suono con la massima fedeltà e quello promettente dei nuovi dispositivi digitali allo stato solido per l’automazione industriale.


Il nome, svelato

Era il 1967 e per descrivere il campo delle attività della neonata azienda, cui si diede il nome di fantasia Revac, accanto al marchio registrato faceva seguito High Fidelity & Digital Equipments. Invano, purtroppo, perché presto si diffuse misteriosamente l’acronimo inventato dal genitore di uno dei soci, infastidito dalle prime prove del figlio e dei suoi amici. Così nacque si impose nella pubblica opinione l'acronimo "Rumori E Vari Altri Casini". Consideriamo però oggi e finalmente la vera origine del nome, dove Revac sta anche per Ricerca Elettroacustica Vac, dato che i fondatori furono appunto pionieri nella computerizzazione del progetto, utilizzando il calcolatore Univac


Ingegneri si nasce

Nell'immagine sottostante, ben dieci anni prima che iniziasse la storia Revac, due giovanissimi fratelli Milanese già si applicavano a tecniche e tecnologie. In questo caso conseguivano un premio di aeromodellismo, in occasione di un evento organizzato da uno storico negozio del settore di Torino.  Chi ben comincia...


FUTURO POSSIBILE

Revac tornerà presto, con nuovi apparecchi e diffusori audio, per la gioia di chi apprezza il vero suono.

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GARANZIA DI QUALITÀ

Tutti i prodotti Revac sono tuttora passibili di assistenza specializzata, come quelli del terzo millennio...

Nutre la mente ciò che la rallegra.

Sant’Agostino 

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